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Andare per castelli


La Guascogna offre un campionario incredibile agli amanti di questo genere di turismo; si possono ammirare e spesso anche visitare, costruzioni che vanno dal 12° al 19° secolo.

Le tipologie sono quindi assai varie e vanno dalle strutture militari, tipicamente difensive, a quelle palesemente sorte in gloria dei potenti proprietari.

Bisogna quindi considerare che il termine “Châteaux” è usato in modo estensivo e che ci si può trovare al cospetto di piccole fortezze medioevali come di splendide residenze rinascimentali.

Costruzioni tipiche sono i “Châteaux gascons”, diffusi soprattutto nel Gers. Risalgono al XIII e XIV secolo e sono frutto di una tecnica costruttiva del tutto originale.

Il primo passo era costituito dalla costruzione di una torre (la tour salle) che aveva impiego di abitazione e di difesa, poi a questa si addossava un nuovo edificio che aumentava lo spazio dedicato agli alloggi e ad altre competenze (cucine, vettovaglie,  ecc.). Infine la si fortificava con l’edificazione di una seconda torre.

Esempi di queste particolari opere sono visibili a Plieux, Herrebouc, Lagardère, Lupiac, Mansencôme, Pardailhan.

Ugualmente diffusa la presenza di singole torri delle quali balza evidente l’esclusiva funzione militare, al punto di costruirne alcune completamente prive dell’ingresso; per accedervi era necessario usare una scala in legno che era rimossa in caso di assedio. L’esempio meglio conservato si può ammirare a Bassoues.

Quasi contemporanea è l’edificazione dei castelli di Castelnau-d’Auzan, Aignan, Biran, Cazaubon, Lavardens, Lectoure, Mauvezin, Ordan-Larroque, Saint-Arailles.

Il nome “castelnau” rivela l’influenza della lingua occitana, per molti secoli predominante in Guascogna.

Non potendo stilare un elenco completo di queste strutture, connotate da grande variabilità, segnalo quelle che mi hanno colpito: Bartas, Cahuzac, Caumont, Courrensan, Marsan, Mormés, Termes-d’Arm.

Una citazione la dedico al castello di Terraube poiché da anni, fra agosto e settembre, si tiene un apprezzato salone antiquario e in quest’occasione si può visitare il parco.

Merita una digressione il castello di La Cassagne a Saint-Avit-Frandat; l’antico proprietario apparteneva all’Ordine di Malta e si possono ammirare quadri di scuola italiana che raccontano la vita dell’Ordine e del suo eroismo (800 cavalieri costrinsero i 40.000 soldati di Solimano il Magnifico a desistere da un assedio protrattosi per mesi).

Nella terra di Enrico IV non si può dimenticare il suo castello, a Nérac; la costruzione iniziò nel XIV secolo per essere completata nel XVI e fu la sede degli anni giovanili del re e il punto di partenza di molte sue campagne militari.

Purtroppo fu pressoché completamente smantellato in epoca rivoluzionaria; quanto resta merita comunque una visita non fugace.

Attualmente ospita un pregevole museo dedicato al re e uno archeologico con reperti che vanno dal neolitico al periodo gallo-romano.

Aggiungo il suggerimento di visitare (assolutamente previa richiesta!) il castello di Léberon nei pressi di Cassaigne; troverete un ottimo armagnac e avrete l’occasione, di ammirare quello che ritengo il più bel tetto di abitazione civile della Guascogna.

Risale al XVI secolo ed è costruito in quercia, con la forma a barca rovesciata; mi ha ricordato la mirabolante costruzione del soffitto nella basilica di San Zeno a Verona.

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